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Lavoro, Confimi Edilizia su sicurezza e patente a crediti: "Si è persa un'opportunità, formazione e controlli la via più responsabile"

“Si è persa l’opportunità di strutturare politiche e pratiche realmente utili ad aziende e lavoratori in termini sicurezza sui luoghi di lavoro. Con la fiducia alla Camera e al Senato sulla patente a crediti si è di fatto scelto di penalizzare il settore edile e tutte quelle aziende che operano nei cantieri”.

Così Confimi Edilizia in vista del 1° maggio Giornata Nazionale del Lavoro commentando la recente approvazione in aula del Decreto PNRR 4 che interviene anche in termini di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.“La sicurezza dei nostri collaboratori è e sarà sempre al primo posto nelle nostre aziende – tiene subito a specificare Confimi Industria Edilizia – le nostre perplessità non sono sulle finalità ma sullo strumento, sul ruolo di responsabilità affidato all’ispettorato del lavoro, sull’iter giudiziario di accertamento di responsabilità passato in secondo piano rispetto ai tempi di sanzione, e al fermo aziendale che visti i parametri è dietro l’angolo”.

E, a proposito di finalità, “le regole e gli strumenti per fare bene ci sono, l’impegno deve essere costante così come i relativi controlli". La cultura della sicurezza e la formazione in materia entrino a far parte dell’educazione civica affinché sempre più tutti noi, imprenditori e lavoratori ci si responsabilizzi su questi temi, inutile ricordare, vitali”.Diverse le criticità intraviste da Confimi Edilizia: “ci sarà una corsa alla certificazioni SOA, che comportano un iter molto lungo e un notevole investimento, che comunque non sono alla portata delle realtà più piccole molte delle quali, per non sottostare alla patente, smetteranno di accettare commesse relative ai cantieri, incrinando le catene di fornitura; inoltre – e la previsione è catastrofica quanto reale – un numero molto elevato di aziende si vedrà rapidamente sospesa la patente non perché opera in difetto ma perché i punti assegnati a violazioni documentali o amministrative e anche ad infortuni tutto sommato lievi, sono talmente smisurati da azzerare i crediti a disposizione”.

“Il rischio?” domanda provocatoriamente l’associazione degli edili di Confimi Industria “commesse avviate da non poter portare a termine, un fermo amministrativo non quantificabile in tempo e denaro, lavoratori che perderanno il posto di lavoro". Una trafila così insostenibile da decretare la chiusura di molte aziende del settore"

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