AUMENTANO I CASI DI LISTERIA NEGLI ULTIMI 5 ANNI
In Europa, nel corso degli ultimi cinque anni, i casi di Listeria monocytogenes registrati sono in continuo aumento, mentre è rimasto piuttosto stabile il numero delle infezioni da Salmonella e Campylobacter. Lo rivela il rapporto per l’anno 2017 sulle malattie trasmesse dagli animali (zoonosi) e dagli alimenti, pubblicato dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) insieme al Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc).
In Europa, lo scorso anno sono stati registrati 5.079 focolai epidemici originati da alimenti o acqua, in calo rispetto al 2016 (-6,8%), ma comunque pari a quasi 100 eventi alla settimana. Questi eventi hanno coinvolto 43.400 persone, di cui oltre 4.500 hanno richiesto un ricovero in ospedale, mentre 33 casi sono stati fatali.
Nei 37 Paesi del continente europeo, che hanno partecipato alla raccolta dei dati, quasi il 70% di tutte le infezioni trasmesse da alimenti e animali sono state ancora una volta causate dal batterio Campylobacter jejuni, con quasi 250 mila casi accertati, in leggero calo rispetto al 2016. Il numero dei contagi, però, potrebbe essere sottostimato, perché in sei Stati membri, Italia compresa, la notifica dei casi di campilobatteriosi non è obbligatoria. Sono stati identificati 395 focolai di infezione con origine alimentare: i cibi che più spesso risultano contaminati sono la carne di pollo (37,4%), quella di tacchino (31,5%) e altro pollame (27,7%).
Al secondo posto per numero di casi accertati si trova la Salmonella, che nel 2017 ha fatto registrate oltre 91 mila casi, in leggero calo rispetto all’anno precedente, quando le infezioni erano state più di 94 mila (-2,9%). Tuttavia, se a partire dal 2008 si era verificata una riduzione significativa dei casi, negli ultimi cinque anni il numero delle infezioni è rimasto piuttosto stazionario, con piccole variazioni. I batteri del genere Salmonella, presenti nella carne, in particolare di pollo, e nelle uova, sono stati i responsabili di più di 1.200 focolai epidemici, quasi un quarto degli oltre 5 mila registrati. Anche se il numero di infezioni da Listeria monocytogenes si è leggermente ridotto nel 2017, con 2.480 infezioni registrate contro le 2.509 dell’anno precedente, il trend degli ultimi cinque anni ha comunque visto un aumento dei casi, rispetto ai quasi 1.900 casi del 2013. La listeriosi è stata la malattia trasmessa dal cibo più severa per tasso di ricoveri e mortalità. La fascia di popolazione più colpita è stata quella degli anziani oltre gli 84 anni, per i quali è stato registrato un decesso ogni quattro casi di infezione.
In Europa, lo scorso anno sono stati registrati 5.079 focolai epidemici originati da alimenti o acqua, in calo rispetto al 2016 (-6,8%), ma comunque pari a quasi 100 eventi alla settimana. Questi eventi hanno coinvolto 43.400 persone, di cui oltre 4.500 hanno richiesto un ricovero in ospedale, mentre 33 casi sono stati fatali.
Nei 37 Paesi del continente europeo, che hanno partecipato alla raccolta dei dati, quasi il 70% di tutte le infezioni trasmesse da alimenti e animali sono state ancora una volta causate dal batterio Campylobacter jejuni, con quasi 250 mila casi accertati, in leggero calo rispetto al 2016. Il numero dei contagi, però, potrebbe essere sottostimato, perché in sei Stati membri, Italia compresa, la notifica dei casi di campilobatteriosi non è obbligatoria. Sono stati identificati 395 focolai di infezione con origine alimentare: i cibi che più spesso risultano contaminati sono la carne di pollo (37,4%), quella di tacchino (31,5%) e altro pollame (27,7%).
Al secondo posto per numero di casi accertati si trova la Salmonella, che nel 2017 ha fatto registrate oltre 91 mila casi, in leggero calo rispetto all’anno precedente, quando le infezioni erano state più di 94 mila (-2,9%). Tuttavia, se a partire dal 2008 si era verificata una riduzione significativa dei casi, negli ultimi cinque anni il numero delle infezioni è rimasto piuttosto stazionario, con piccole variazioni. I batteri del genere Salmonella, presenti nella carne, in particolare di pollo, e nelle uova, sono stati i responsabili di più di 1.200 focolai epidemici, quasi un quarto degli oltre 5 mila registrati. Anche se il numero di infezioni da Listeria monocytogenes si è leggermente ridotto nel 2017, con 2.480 infezioni registrate contro le 2.509 dell’anno precedente, il trend degli ultimi cinque anni ha comunque visto un aumento dei casi, rispetto ai quasi 1.900 casi del 2013. La listeriosi è stata la malattia trasmessa dal cibo più severa per tasso di ricoveri e mortalità. La fascia di popolazione più colpita è stata quella degli anziani oltre gli 84 anni, per i quali è stato registrato un decesso ogni quattro casi di infezione.