GLI STUDI SCIENTIFICI A FAVORE DI LATTE E LATTICINI
Lo studio pubblicato su Lancet conferma quanto già indicato negli anni da molteplici studi. Il latte viene definito un ‘nutriente’, vale a dire un alimento a elevata densità di nutrienti – quali proteine, vitamine e minerali – con l’ulteriore vantaggio di avere una bassa densità energetica. Numerosi articoli dimostrano il ruolo prezioso del calcio e il rapporto favorevole tra apporto di latte nella dieta e salute delle ossa, nelle varie fasce di età dall’infanzia alla vecchiaia. Le Linee Guida per una sana nutrizione in Italia suggeriscono il consumo di 2-3 porzioni di latte o yogurt al giorno. In linea con i suggerimenti della Harvard University, che indica come ottimale il consumo di un serving size di latte al giorno (pari a 240 ml). Ed è utile annotare come la porzione di riferimento utilizzata in USA sia diversa da quella riportata nelle Linee Guida Italiane, pari a circa la metà (125 ml).
Diversi gruppi di ricerca stanno indagando su possibili relazioni tra consumo di latte e tumori, quello prostatico in particolare. Un lavoro abbastanza recente, realizzato con un modello in-vivo, dimostra che il consumo di latte (scremato o intero) non favorisce la progressione dei tumori della prostata esistenti e invece mostra lievi effetti protettivi nei confronti della prostata, diminuendo l’espressione di alcuni marcatori tumorali. Uno studio recentissimo, ove i ricercatori hanno nutrito i roditori con una dieta ricca di carboidrati complessi ma povera di proteine – utilizzando come fonte proteica la caseina (si, proprio lei!) del formaggio e del latte – dimostra che tale dieta migliora la salute cardiometabolica nei topi e soprattutto promuove salute e biologia dell’ippocampo (area del cervello responsabile dell’apprendimento e della memoria), in misura ben superiore rispetto alla dieta ipocalorica.
Diversi gruppi di ricerca stanno indagando su possibili relazioni tra consumo di latte e tumori, quello prostatico in particolare. Un lavoro abbastanza recente, realizzato con un modello in-vivo, dimostra che il consumo di latte (scremato o intero) non favorisce la progressione dei tumori della prostata esistenti e invece mostra lievi effetti protettivi nei confronti della prostata, diminuendo l’espressione di alcuni marcatori tumorali. Uno studio recentissimo, ove i ricercatori hanno nutrito i roditori con una dieta ricca di carboidrati complessi ma povera di proteine – utilizzando come fonte proteica la caseina (si, proprio lei!) del formaggio e del latte – dimostra che tale dieta migliora la salute cardiometabolica nei topi e soprattutto promuove salute e biologia dell’ippocampo (area del cervello responsabile dell’apprendimento e della memoria), in misura ben superiore rispetto alla dieta ipocalorica.